Altraeconomia o affari “loro”?

AltraEconomiainpiazza4webIl Distretto di Economia Solidale Altro Tirreno aderisce all’appello diffuso da un gruppo di realtà romane dell’economia sociale e solidale e diverse reti e movimenti inviato  alla città e alle istituzioni a proposito di Mafia Capitale: 

Le vicende che stanno emergendo attorno all’indagine “Mondo di mezzo” colpiscono profondamente proprio quei soggetti, come noi, che con fatica stanno da anni concentrando il proprio impegno per realizzare un nuovo modello di economia fondato su valori e modalità che mettono al centro le persone – tutte le persone ma soprattutto le più vulnerabili – il rispetto e la cura per l’ambiente sia naturale sia frutto della cultura secolare della nostra città e del nostro territorio.

Ci sentiamo colpiti come tutti i cittadini e cittadine oneste di questa città.

Ci sentiamo colpiti come soggetti di quel mondo del terzo settore, della cooperazione, della cooperazione sociale, del volontariato, della finanza etica, del consumo responsabile, del commercio equo e solidale, dell’associazionismo e dell’imprenditoria sociale che è stato ed è vittima dei bandi truccati e delle ruberie, che mai si è coinvolto nei disegni criminali di “Mafia capitale” ma che, ciononostante, rischia di essere travolto dal giudizio sommario e dalle generalizzazioni che in questi giorni vengono alimentati nell’opinione pubblica.

Ci sentiamo colpiti, in particolare, come soggetti di un’economia “altra”, equa, sociale e solidale, che ha tra i suoi principi irrinunciabili la partecipazione, la trasparenza e la lotta alla corruzione, e che nulla ha a che vedere con l’arroganza di disegni che perseguono logiche spartitorie di potere e fondi pubblici.

Siamo colpiti anche se negli anni abbiamo più volte tentato, inascoltati, di attrarre l’attenzione dell’opinione pubblica e delle istituzioni sull’assenza di trasparenza e partecipazione nell’azione delle amministrazioni pubbliche, nelle collusioni e complicità registrate nella gestione di esperienze pure “storiche” di altraeconomia romana. La vicenda della “Città dell’altraeconomia” – citata ampiamente nell’inchiesta come esempio di gestione che si intreccia con i principali indagati e arrestati – è per noi, che quelle esperienze abbiamo contribuito a far nascere, motivo di grande amarezza. Su questa vicenda avevamo manifestato esplicitamente forti perplessità rispetto alle modalità che hanno portato all’assegnazione di questo spazio all’attuale Consorzio di gestione della Città dell’Altraeconomia.

Al di là delle indagini, crediamo per questo che anche alcune realtà del mondo del sociale debbano assumersi una responsabilità politica e morale per quello che è accaduto, in questo caso e per tutti gli altri episodi –legati soprattutto alla cooperazione sociale – che sono all’esame degli inquirenti.

Nel confidare che l’indagine della magistratura in tempi brevi faccia piena luce su tutti gli episodi di criminalità e di corruzione, accerti responsabilità dirette, complicità e collusioni affinché la trasparenza torni ad abitare in tutte le pieghe delle nostre istituzioni, a tutti i livelli, chiediamo che

  • questa vicenda non diventi occasione per colpire i soggetti che hanno accumulato esperienza e know-how nella gestione di servizi, nella cooperazione e nell’impresa sociale come esperienze di “pubblico-non statale”, rivolte al bene comune e profondamente orientate all’efficacia dell’intervento nel contesto territoriale di riferimento, favorendo soggetti privati mossi prevalentemente da logiche efficientiste e di profitto.
  • venga rivisto profondamente il sistema dei bandi pubblici e che, nel rispetto delle compatibilità economiche dei bilanci, siano considerati premianti criteri qualitativi
  • riguardanti la sostenibilità ambientale e sociale (con attenzione prioritaria sia ai destinatari dei prodotti/servizi sia ai lavoratori) e la promozione di percorsi realmente partecipativi portatori di un altro modello di sviluppo per questa città.
  • la giunta di Roma Capitale, in questa direzione, riveda i criteri con i quali negli ultimi anni sono stati lanciati e approvati i bandi che hanno mutato i destinatari di assegnazioni di servizi e spazi pubblici e, qualora se ne ravvedano gli estremi, detti bandi siano immediatamente annullati. Crediamo che l’Amministrazione comunale in questa fase di revisione dei bandi , debba attivare anche pratiche di “auditing sociale” per far emergere eventuali elementi di valutazione che non possono esser desunti dalle procedure formali in essere. In particolar modo si faccia chiarezza sul percorso e sulle modalità che portarono all’assegnazione della Città dell’Altra Economia nel bando del 2012. E si riavvii un processo ampio e partecipato che porti a ridefinire quel luogo, ridandogli funzioni pubbliche di utilità sociale.
  • si acceleri l’iter di proposte quali la proposta di legge regionale sulla “Riconversione ecologica e sociale” promossa da una ampia iniziativa di forze sociali ed imprenditoriali e recentemente presentata alla regione Lazio, affinché si ripropongano alla città e al territorio iniziative virtuose, sostenibili e partecipate, di rilancio economico e occupazionale.
  • si riprenda urgentemente il lavoro del Tavolo dell’Altraeconomia, istituito a livello regionale, affinché tutte le realtà che sul territorio di Roma Capitale hanno trovato proprio in quel Tavolo un luogo importante di raccordo e di coordinamento possano trovare, a quel livello, interlocuzione e modalità di intervento entro quadri legislativi certi, fuori dalla logica degli affidamenti giustificati da non meglio specificate emergenze o ispirati solo alla logica del profitto a ogni costo.
  • le amministrazioni regionali e comunali si impegnino a far cadere le accuse e ad operarsi per la difesa legale delle persone che nell’estate 2012 hanno tentato un’azione che, soprattutto alla luce degli ultimi eventi, va intesa come azione di resistenza in difesa dell’esperienza della Città dell’Altra Economia.

Prime adesioni:

Assobotteghe, A Sud,  Attac Italia, Attac Roma Action Diritti , Rete Gas Lazio,  Coordinamento del Lazio Soci di Banca Etica,  Social Pride Roma,  Cooperativa Binario Etico,  Cemea del Mezzogiorno, Crap roma ,  Comitato regionale acqua pubblica, CNCA Lazio, Rete Gas Lazio, Consorzio C.A.E,S, Campagna Deliberiamo Roma, Associazione La Strada, Casa Internazionale delle Donne , Capo Horn, Com.e.s, Coop Soc. Agricoltura Capodarco, Cooperativa Equazione, Cooperativa Equobio, Associazione Fairwatch, Bottega Equovadis, Laboratorio Itinerante della decrescita, Laboratorio Urbano Reset, Mag Roma, Gas Gasper, Myra-Un mondo di bellezza, Cooperativa Il pungiglione Coop. Soc., Ass. Reorient, Rete ONU, Solidarius Italia s.a.s., Tienda Solidal Coop. Soc., Ass. Nuova Bauhaus, Energetica soc.coop.,, Occhio del Riciclone, TERRE coop., Ermes soc co, Ciclofficina Nomade Gazometro Associazione Persone Comuni, Terre Madri onlus , Scup, Cipax , Punto Pace Pax Christi Roma, Reti di Pace, Terra Dolce ComE.S di Anagni, Critical Shirts – Le T-shirts equo-solidali, Gas Tor Sapienza ,Centro Culturale Morandi , Gas Mondi Possibili, Orti Urbani Garbatella, Ass Economia &Felicità, Un ponte per, Corto Circuito Flegreo. MercatoNonMercato Ecosolpop, Associazione Inerculturale Villaggio Globale, laboratorio flegreo per la sostenibilità ambientale e sociale, cooperativa FAIR, Gas La Spiga Cantieri Comuni Centro Culturale e Associazione Michele Testa,La Nuova Arca Soc.Cop, Associazione S.C.O.S.S.E , Associazione Respira la Terra e come Movimento Potenzattiva, Emporio Equo e Solidale, Autorecupero San Tommaso , Roma Pulita,Coordinamento nord sud del mondo, A.p.s. Art’Incantiere.

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Per aderire all’appello inviateci una mail a : altraeconomiaroma@yahoo.it

 

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