Municipio dei Beni Comuni: “Abbiamo riaperto l’ex distretto di leva Curtatone e Montanara”

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Municipio dei Beni Comuni: “Abbiamo riaperto l’ex distretto di leva Curtatone e Montanara”.
Si chiama ‘Distretto 42’ il nuovo spazio sociale aperto a tutta la cittadinanza.

Pisa, 15 febbraio – Questa mattina Pisa si è risvegliata con uno spazio liberato in più. Le attiviste e gli attivisti del Municipio dei Beni Comuni hanno infatti riaperto gli spazi dell’ex distretto di leva Curtatone e Montanara , uno dei luoghi che meglio di altri rappresentano le troppe contraddizioni di una politica urbanistica che esclude i cittadini, ammettendo invece opache logiche di speculazione e profitto.

“Alzi la mano – spiegano dal Municipio dei Beni Comuni – chi sapeva dell’esistenza di un parco di quasi ottomila metri nel bel mezzo della città, nel cuore del quartiere S. Martino. Uno spazio a verde recluso addirittura alla vista dei cittadini pisani, fino a ieri luogo di degrado e ventennale abbandono, da questa mattina spazio di socialità e cultura alla cui costruzione tutti sono chiamati a partecipare”.

La storia del distretto è la stessa di molti altri luoghi in città. Compreso in un faraonico progetto ormai defunto per le violente sferzate della crisi generale, lo spazio di via Giordano Bruno si candida a diventare un simbolo cittadino e nazionale insieme, inserendosi a pieno titolo in un percorso che sta interessando da vicino numerose realtà italiane. “Il recente tira e molla tra Demanio e Amministrazioni locali – spiegano dal Municipio – e le dinamiche che hanno caratterizzate le progettualità che pesano su aree simili, sono il segno ulteriore di una politica che ha dimenticato, se non addirittura rimosso, la partecipazione come strumento id democrazia. Noi abbiamo le idee chiare su quale debba essere il destino del distretto militare: uso sociale e progettualità condivisa all’insegna di una riqualificazione degli spazi degradati che sia prima di tutto un presidio di democrazia”.

“La vicenda della Caserma Curtatone e Montanara è stata ampiamente ricostruita nel dossier “Riconversioni Urbane”, un lavoro collettivo che ha visto la partecipazione di urbanisti, giuristi, giornalisti e di quella ampia fetta di associazionismo sensibile al dibattito esistente sulla riqualificazione quale argine politico efficace contro le tentazioni speculative. Un lavoro rivolto e dedicato alla città di Pisa, attraverso il quale vorremmo lanciare un messaggio che riguarda prima di tutto il metodo della nostra azione: studiare, indagare, ricostruire e raccontare”.

“Sin da ora – ricordano dal Municipio dei Beni Comuni – invitiamo la cittadinanza a partecipare alla presentazione del dossier che si terrà domenica 16 febbraio presso lo spazio ribattezzato “Distretto 42”, alla quale saranno presente gli autori dei contributi che lo compongono. Un primo passo verso uno studio collettivo che porti consapevolezza sulle potenzialità inespresse di simili luoghi”.

Sin dalle prime ore della riapertura di questo spazio, dal Municipio dei Beni Comuni sono partiti inviti e dichiarazioni di intenti per i prossimi giorni: “Viviamo una fase concitata per molti degli spazi di socialità italiani, segno che sono la risposta giusta a una crisi ordita da pochi a danno di molti. Per tale ragione invitiamo da subito l’amministrazione comunale a prendere una posizione netta sulla nostra esperienza, visto che – con buona probabilità – sarà presto uno degli attori in campo per la scelta di quale funzione affidare al Distretto 42”. Per questo riteniamo fondamentale il ruolo della cittadinanza nella riqualificazione di questo luogo e convochiamo per oggi pomeriggio alle ore 17 un’assemblea cittadina dove avviare un percorso partecipato per una riconversione ad uso sociale.

“È nostra intenzione – chiudono dal Municipio – incontrare da subito il quartiere. L’emersione di un simile spazio spalanca possibilità di confronto all’interno di S. Martino, crocevia strategico di innumerevoli istanze cittadine. La nostra storia è una storia di apertura e di condivisione. Questo ulteriore passaggio rappresenterà per noi l’apice di una simile attitudine”.
                           
Municipio dei Beni Comuni

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