CAPS

LA COMUNITÀ AGRICOLA DI PROMOZIONE SOCIALE (CAPS) CERCA NUOVI SOCI

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C’è un modo nuovo di pensare e vivere il cibo e la terra, il lavoro e il sapere che servono per produrlo e consumarlo. E’ un modo che fonde bisogni materiali, senso di responsabilità e solidarietà e vive nelle tante esperienze nelle quali produttori e consumatori tornano a parlarsi per costruire insieme un’economia alternativa fondata su rispetto, mutualità e sostenibilità. Ne sono espressione i Gruppi di Acquisto Solidale (GAS) e le esperienze di agricoltura supportata dalla comunità (Community Supported Agriculture, CSA).
Nel territorio pisano i GAS sono presenti oramai da una decina di anni e coinvolgono nelle loro pratiche un numero crescente di cittadini. Più recente è invece una esperienza di CSA, promossa da un contadino e da un gruppo di ‘gassisti’ desiderosi di spingersi ancora oltre nella ricerca di alternative. Si tratta della Comunità Agricola di Promozione Sociale (CAPS), nata all’interno della più ampia esperienza del locale Distretto di Economia Solidale. Questa esperienza è stata selezionata tra i finalisti della terza edizione dell’Agricoltura Civica Award 2013 – Premio per le agricolture del futuro, concorso biennale organizzato da AiCARE Agenzia Italiana per la Campagna e l’Agricoltura Responsabile ed Etica e da Il Lombrico Sociale, blog dedicato all’agricoltura sociale. Attraverso il concorso si vogliono far emergere le pratiche di Agricoltura Civica presenti nel paese, per creare una conoscenza condivisa di queste importanti forme di innovazione sociale.
L’obiettivo della CAPS è quello di realizzare un modello di co-produzione del cibo che superi la tradizionale contrapposizione fra consumatori e produttori – oggi di fatto separati sui due versanti del mercato – e permetta di condividere conoscenze, responsabilità e scelte di produzione e consumo. Il tutto inquadrato in una nuova cultura della terra e dei suoi frutti. Giustizia sociale, sostenibilità ambientale e partecipazione diventano pratica concreta con l’adozione di metodi di coltivazione biologici, il coinvolgimento dei soci nelle attività di produzione, distribuzione e animazione culturale, la condivisione tanto dei successi quanto degli insuccessi dell’attività produttiva.
Il progetto, al terzo anno di vita, riunisce attorno ad un appezzamento di terra alle porte di Pisa una settantina di famiglie e un contadino. Programmazione, produzione, raccolta e distribuzione dei prodotti vengono gestiti congiuntamente da azienda agricola ed associazione. I soci supportano il contadino, in campo e in altre operazioni; questo consente loro di apprendere nozioni sulle pratiche agricole ed acquisire consapevolezza delle difficoltà connesse alla produzione di ortaggi biologici.
Come nelle altre CSA, i soci della CAPS si impegnano a sostenere economicamente l’azienda agricola, godendo dei prodotti del campo ma condividendo il rischio di impresa. Il versamento di una quota sociale consente infatti di garantire all’agricoltore un reddito stabile, indipendentemente dall’andamento della produzione. A fronte di questa quota e del lavoro di supporto, il socio riceve settimanalmente una “busta” di verdure variabile (per quantità e tipologia) in base alla disponibilità.
La prospettiva è quella di aumentare il numero delle adesioni (per informazioni scrivere a direttivo_cap@respisa.org), ottenere una produzione più abbondante e di qualità, diffondere una diversa cultura della terra e del cibo.

 

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